“STREAKING” Loredana nasce censurata.

RUMORE ROSA!

Parliamo di “Streaking”, il primo LP della nostra Loredana, colei che quel giorno ispirò la nascita e dette nome al nostro collettivo. Qui, ne ascoltiamo una voce inusuale, che quasi non si riconosce, non ancora graffiante come quella famosa ai più, da ragazzina, meno “sporca” diciamo, ma che lascia comunque presagire quel che sarà. 

I primi passi nel mondo dello spettacolo Loredana li muove vicino e grazie alla sorella maggiore Mimì (Mia Martini) e l’amico di disavventure Renato Facchini (Zero). A Roma, partecipa a spettacoli televisivi, radiofonici e teatrali, sa ballare, recitare ma soprattutto sa cantare. All’inizio degli anni ’70, arriva la svolta.

 “Professionalmente il 1974 fu un anno importante per entrambe [si riferisce alla sorella]. Uscì “Streaking”, il primo disco prodotto da Enrico Ricciardi con la complicità di Alfredo Cerruti. Era stato scritto per provocare, proprio nell’anno del referendum sul divorzio, un anno di grandi battaglie e ideali che culminarono nel voto di maggio. In piena febbre da quorum andai a votare, misi sulla scheda un convito “sì” e all’uscita, mentre festeggiavo con il mio amico Marozzi venni pestata a catenate e cinghiate da un gruppo di fascisti […] “Streaking” vide la luce in un momento in cui l’oscurantismo e l’invadenza della pubblica morale sui costumi aveva raggiunto livelli intollerabili. […] Il disco era innovativo e coraggioso – si pronunciava per la prima volta la parola “cazzo” -, ma nonostante l’ardire dei testi, tra una censura e l’altra finì per non essere ascoltato da nessuno. In compenso la copertina finì appesa in tutte le radio libere e in tutti i camion d’Italia.” Tratto da “Traslocando. E’ andata così” di Loredana Bertè, edito da Rizzoli nel 2015.

E’ appunto il 1974 e Loredana ha solo 24 anni. Negli studi della Compagnia Generale del Disco (CGD), a Milano, registra Streaking, il suo primo album, concepito e fortemente voluto dalla mente narrante degli SquallorsAlfredo Cerruti, prodotto e arrangiato da Enrico Ricciardi. I critici lo definiscono fin da subito un concept-album sulla sessualità, nato per lanciare la Bertè come artista sexi e provocatoria. Venne infatti censurato e divenne un totale insuccesso. Ma a noi poco importa. E’ un album incredibile.La copertina dell’album venne studiata da Loredana insieme ai grafici Luciano Tallarini e Gianni Ronco in modo che si potesse aprire in dodici facciate: le sei interne dedicate a copertina e testi, le rimanenti mostravano la Loredanona nazionale completamente nuda, e bellissima.  Il titolo, letteralmente, è il termine inglese che a partire dagli anni ’70 e nell’ambito della controcultura indica la pratica di mostrarsi del tutto nudi in contesti formali e borghesi.

 La fotografa  Mauro Balletti (fotografo esclusivo di Mina dall’inizio della sua carriera, ancora oggi attivo), il quale ne coglie la bellezza disarmante e spontanea, irriverente. Una serie di fotogrammi la ritraggono seduta a terra, a gambe incrociate, i capelli sciolti, che gioca con una enorme farfalla, in uno sfondo onirico dai toni pastello, che passano dall’ocra all’ambra al pesca. In copertina, Loredana in piedi, vestita di bianco, con lo sguardo fisso davanti a se’. L’album inizia con “Ti piacerebbe”, un incipit di solo basso e batteria, e già ti chiedi se davvero è un album del 1974, e più che altro di una donna, italiana.

Ma è proprio qui che nasce la nostra “stella incazzosa”, è rock ma anche punk, punk-post-rock; forse prima di lei solo Nada può considerarsi una rockettara in Italia.

Questo “magnifico insuccesso” (cit. Federico Guglielmini, Music.fanpage.it) è in realtà una stravagante e innovativa miscela di generi, che partendo dal rock si inseriscono nei diversi brani e si adattano ai contenuti dei testi (quasi interamente scritti da Ricciardi e Luigi Albertelli, collaborano ad alcuni Luciano Giacotto e Sergio Menegale), irriverenti, sboccati (“Sai come finisce quella canzone? Finisce con ‘Cazzo!’, con me che urlo come una pazza. Quel ‘cazzo’ ce l’ho aggiunto io, perché ci voleva!”, dice Loredana stessa del brano “Il Tuo Palcoscenico”). Loredana strilla e si diverte in questo disco che, scorrendo, richiama sonorità pop e glam, e dimostra la sua vena poliedrica e, seppur molto giovane e alla sua prima vera esperienza da cantante, mette a nudo (in ogni senso e forma) quel che poi è diventato storia.

Insomma un album decisamente fuori dai cori del tempo, da ascoltare per apprendere al meglio l’anima da lottatrice della Bertè, contro il sistema fin dagli esordi, priva di peli sulla lingua e sensuale, una donna “potente” che non nasconde le sue capacità e.. voglie. 


Il “Rumore Rosa”, tecnicamente, è quel fruscio che racchiude in se’ tutte le frequenze, da quelle più basse e calde a quelle più alte e gelide. RUMORE ROSA! è la nuova rubrica di Co.Lore, che esplorerà il mondo della musica femminile attraversando tutte queste frequenze, raccontandone storie, aneddoti e emozioni personali. 

RUOMORE ROSA! è scritta da Olivia Balestrino e illustrata da Bessicla. Olivia, tra le fondatrici di Co.Lore, è un’addetta ai lavori appassionata, impregnata di musica, eventi, gente, cibo e vino. Cresciuta a pane, burro e matite, Bessicla è Claudia, illustratrice e graphic designer, oltre che fervida sognatrice a colori. Tanti film, Firenze, un po’ di musica, e la pizza a colazione… niente scappa al suo sketch- book. E alla sua immaginazione.