“Sono la bestia che si è mangiata la bella perché la sopportava poco ma che si sente in colpa di averlo fatto e quindi cerca di espiare le sue colpe cercando di comprendere al meglio la bella che è in sè”
TU
Chi sei?
Mi chiamo Valentina Marchionni, ho 31 anni e sono del segno della Vergine (ascendente Leone, ci tengo a specificarlo, la Vergine è un po’ rompipalle). Sono fiorentina ma adesso vivo a Londra.
TU COME PROFESSIONISTA
Qual è la tua professione?
Lavoro per la casa d’aste Christies e sono la cosiddetta post-sale coordinator. In poche parole mi occupo di tutto quello che succede dopo un’asta, dalla descrizione delle opere al trasporto, in particolare per i clienti ed il mercato cinesi.
Caso o scelta?
Un po’ entrambe le cose. Diciamo che la direzione è quella giusta ed è stata ponderata da tempo ma devo ancora affinare il tiro e capire due o tre cose mentre immagazzino un bel po’ di esperienza in più.
Nel tuo percorso sei incappata in difficoltà?
“Se questa snob con la puzza sotto il naso mi risponde ancora con quel tono, non rispondo più di me”
Si in molte difficoltà direi, soprattutto dovute all’ambiente di lavoro estremamente competitivo e classista, di quelli che spesso ti fanno dimenticare di tutti quei perché e per come che un tempo – inamovibili – stavano alla base di quella stessa enorme passione (che ora chiami semplicemente lavoro) e che ti fanno dire: “ma che cazz ci faccio qui?” oppure: “ma chi cazz me lo fa fare di avere a che fare con questi cretini?” o anche “se questa snob con la puzza sotto il naso mi risponde ancora con quel tono, non rispondo più di me”, etc etc. Ecco quando inizialmente lavoravo per le gallerie d’arte – rigorosamente a nero, sottopagata e spesso trattata a pesci in faccia – mi sentivo un po’ così e mi rodeva, non sai quanto mi rodeva. Tuttavia credo che le difficoltà siano derivate anche dalla persona che ero e che sono e dalle decisioni che mi imponevo di dover prendere.
Ho sempre fatto fatica a capire quello che volevo e sono sempre stata a metà tra ciò che sarebbe stato il caso che io facessi e ciò che invece avrei voluto fare ma di cui ancora non ero proprio certa… insomma credo che per me la difficoltà più grande sia stata e continui ad essere il cercare di venire a patti con me stessa, trovando il giusto equilibrio tra idealismo e pragmatismo senza dimenticare però un pizzico di sano “adesso m’avete rotto, quello che succede succede”.
Soddisfazioni da ricordare?
Aver superato con soddisfazione l’adolescenza senza grosse ripercussioni conta? Scherzi a parte, aver vissuto in Asia e aver imparato a parlucchiare cinese è stata una bella iniezione di autostima. Tuttavia la mia più grande soddisfazione è stata riuscire ad iscrivermi ad un Master in Arte Moderna e Contemporanea Cinese qui a Londra che volevo fare da anni!. Nonostante la grandissima fatica e l’ansia di non farcela sono andata fino in fondo e posso dire con certezza che è stato l’anno e mezzo più importante della mia vita in termini di crescita e consapevolezza personale.
TU COME DONNA
Che tipo di donna ti “definiresti”?
Una cha fa veramente fatica a definirsi ma che è orgogliosa della propria incapacità a riguardo.
Sei la bella o la bestia?
Sono la bestia che si è mangiata la bella perché la sopportava poco ma che si sente in colpa di averlo fatto e quindi cerca di espiare le sue colpe cercando di comprendere al meglio la bella che è in sé (in tutti i sensi).
Riesci sempre a essere te stessa?
Ahahah sempre è un parolone. Faccio quello che posso ma cerco di non farmi mettere i piedi in testa.
TU COME CO.LORE
Se fossi un colore, che colore saresti?
Sarei un blu scuro. Ma anche un verde. Facciamo un blu petrolio.
Chi è la tua “Loredana”?
Ho avuto molte “Loredane” nella mia vita ma ultimamente credo sia mia cugina Carolina, donna di grande spirito e grande coraggio. Lei si che sa chi è e cosa vuole e se ne frega di tutto il resto.
Fatti una domanda che avresti voluto ricevere e datti una risposta.
Se tu potessi esprimere un desiderio cosa esprimeresti?
Vorrei sapere dipingere bene, molto molto bene, vivere di quello e andare in tasca a tutti.