di Eleonora Bessi, aka EleInCucina
Oggi avevo in testa questa nènia dello starci dentro a tutti i costi. Mi chiedevo da dove nasce la pretesa asfissiante che per vivere bene bisogna sorridere troppo spesso. Scansare le ugge, evitare le malinconie, è una fuga da noi stessi che un po’ mi inquieta sempre. Spesso siamo l’Alcatraz dei nostri sentimenti, e abbiamo paura di guardarci e scoprire da dove veniamo davvero.
Ma la tristezza genera una saggezza eterna, e una sana voglia di non accontentarsi quasi mai, senza il tempo di adagiare chiappe e desideri. Quando stai male a volte vuoi sentire altro che il dolore, e non si tratta di fare buon viso, ma imparare a condurre il cattivo gioco. Si torna sempre lì, al punto di partenza, la mattina appena svegli si decide tutto: che scusa indosserai (oppure no), per dover essere felice velocemente?
Personalmente ho prodotto i risultati migliori, anche in cucina, quando il motore era una rabbia sana o una grossa afflizione. Le mani impastano meglio, le spezie giuste si fanno trovare, e il sale incredibilmente è sempre perfetto. Probabilmente un equilibrio cosmico, che rimette in pari il dolore con la capacità di saper fare.
Quando il cuore arranca un po’, a tavola per me è il dolce che la fa da padrone: morbido, a fette, che sappia di vaniglia e si possa inzuppare.
Accumulo serialmente banane mature da prima della quarantena, la quantità di ricette che puoi trovare con questo ingrediente è surreale, e dato che il numero di plumcake prodotti è direttamente proporzionale alla curva della mia emotività, posso dire con certezza che con il Banana Bread ci so fare. Anche questa è un ricetta che ci aiuta a risparmiare, riciclo infallibile di avanzi di farina e banane troppo mature, eccellenti sostitute delle uova: agiscono come legante e rendono l’impasto abbastanza umido e soffice. Un sollievo per chi, se non è vegano convinto, comunque le evita per intolleranza alimentare.
Ingredienti
- 4 banane medie mature
- 250gr di farina (io utilizzo un mix di quelle che ho già aperte in dispensa, con o senza glutine a piacere)
- 100gr (circa, secondo gusto) di zucchero di canna o dolcificante a piacere
- 130gr di latte vegetale (se usate quello di riso attenzione a non esagerare con il dolcificante)
- 1 bustina di cremor tartaro
- ½ cucchiaino di vaniglia estratto in polvere
- 1 pizzico di sale
- Semi misti, frutta secca a piacere, frutti di bosco freschi quando si può!
Schiacciate le banane e mescolatele al dolcificante e al pizzico di sale. Aggiungete le farine, il lievito, la vaniglia, e a poco a poco il latte vegetale. Una volta formato un impasto cremoso, non troppo umido, aggiungete la frutta secca, e poi mettetelo nello stampo da plumcake.
Decorate con un’altra banana tagliata a rondelle, o semi misti, e infornate a 180 gradi per circa 45 minuti.
Consiglio di farlo raffreddare, per poi tuffarvici dentro, o inzupparlo senza pietà.
Se oggi non è ancora la cucina del buonumore, sicuramente è quella dell’onestà, quindi armatevi di avanzi e pazienza, e rispettate ogni vostra sfaccettatura: ai fornelli andate bene così come siete, senza logica particolare.
Ele
Eleonora Bessi è EleinCucina cucina e scrive tutto quello che le passa per la mente, scatta foto per renderlo indimenticabile. Un giorno spera di leggere il suo futuro sul fondo di una bella pomarola. Se andasse male… ci farà scarpetta!
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